Categoria: Città del palladio

La Basilica Palladiana (origin. Basilica[1]) è un edificio pubblico che affaccia su Piazza dei Signori a Vicenza. Il suo nome è indissolubilmente legato all’architetto rinascimentale Andrea Palladio, che riprogettò il Palazzo della Ragione aggiungendo alla preesistente costruzione gotica le celebri logge in marmo bianco a serliane.

Un tempo sede delle magistrature pubbliche di Vicenza, oggi la Basilica Palladiana, dotata di tre spazi espositivi indipendenti, è teatro di mostre d’architettura e d’arte.

Dal 1994 è, con le altre architetture di Palladio a Vicenza, nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Dal 2014 il prestigioso edificio riceve gli onori e la promozione a monumento nazionale dalla Camera e dal Senato della Repubblica.[2][3

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Casa Cogollo è un palazzo del 1559 sito in Corso Palladio a Vicenza e attribuito all’architetto Andrea Palladio. È inserito dal 1994 nell’elenco dei 23 monumenti palladiani della città facenti parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.[1]

L’edificio, benché noto come casa del Palladio, fu realizzato per un notaio e non fu mai l’abitazione del maestro vicentino: sono state piuttosto le sue dimensioni, contenute rispetto all’enfasi monumentale degli altri palazzi palladiani, a spingere all’equivoco chi cercava in città un segno visibile del domicilio dell’architetto.

Descrizione storico-architettonica

La casa sorge all’estremità orientale di corso Palladio, nei pressi della salita di Santa Corona. Tradizionalmente il palazzetto era ritenuto la casa del Palladio, ma in seguito è stato accertato che fu in realtà abitazione del notaio Cogollo.

Il piccolo edificio è composto da una breve facciata a due piani e soprastante attico. Al piano terreno si accede al portico attraverso un arco mediano, affiancato da due aperture rettangolari minori la cui cornice prosegue fino all’imposta dell’arco, in modo da costituire uno schema a serliana; sui pilastri di separazione fra le tre aperture si addossano semicolonne ioniche, sopra le quali aggetta fortemente la trabeazione. Piccoli riquadri ciechi si collocano sopra i vani laterali.

Al piano nobile si elevano, in corrispondenza delle semicolonne inferiori, due semipilastri corinzi scanalati, che racchiudono un largo riquadro cieco, sopra il quale la trabeazione presenta un risalto più attenuato rispetto all’ordine inferiore; ai fianchi si aprono due alte finestre con balaustre, legate al riquadro centrale dalle modanature dei davanzali. La facciata è conclusa da un alto attico illuminato da due finestre quadrate in asse con le sottostanti e da un rilevato cornicione dentato. Entro tutte le superfici libere la facciata era decorata da affreschi di Giovanni Antonio Fasolo, in parte recuperati dopo lungo degrado in occasione del recente restauro.

Casa Cogollo è un edificio preesistente rinnovato sui modi tipici del classicismo cinquecentesco, inserito entro il contesto urbanistico senza soluzione di continuità. Pietro Cogollo, originario dell’omonimo paese dell’alto vicentino, a seguito della domanda presentata nel 1559 al Consiglio dei Cinquecento per ottenere la cittadinanza vicentina, venne obbligato a sistemare degnamente entro tre anni la facciata della sua nuova casa; l’intervento all’esterno si concluse nel termine previsto, ma i lavori nell’edificio proseguirono presumibilmente fino al 1566. Gli affreschi furono compiuti dal Fasolo probabilmente intorno al 1567.

Non esistono prove documentali dell’attribuzione a Palladio dell’intervento, ma  la sua paternità è accettata dalla maggior parte degli studiosi. Infatti, nel panorama artistico della Vicenza di quegli anni non può che ricondurre esclusivamente a lui la genialità della soluzione elaborata, contraddistinta da una forte enfatizzazione dell’asse mediano per tenere conto della presenza all’interno di un camino, e conseguita con il ricorso a elementi architettonici classici combinati con sicura padronanza, tanto da conferire monumentalità a un fronte di dimensioni contenute.

Una radicale ristrutturazione dell’ala settentrionale venne compiuta nella seconda metà del Settecento probabilmente sotto la direzione di Enea Arnaldi.

A questo periodo risalgono anche la realizzazione dello zoccolo e i tre gradini sotto al portico, a seguito dell’abbassamento della quota stradale, nonché alcune trasformazioni nel passaggio tra il portico e il cortile, come l’oculo ovale e la piccola porta architravata nella parete di fondo del portico, i due fornici minori ai lati dell’arcone che precede il cortile e il pavimento di quest’ultimo in trachite.

(fonte: Guida al sito UNESCO edito da Ufficio Unesco Vicenza)

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VISITABILE ESTERNO
Corso Palladio, 167
36100 Vicenza

Vicenza, una città da vivere in ogni dettaglio, da scoprire vicolo per vicolo, da ammirare sin dal primo istante. Uno dei luoghi più belli del Veneto e dell’Italia, dove l’architettura si sposa perfettamente con la struttura urbanistica: palazzi, ville, monumenti e chiese contribuiscono armoniosamente allo splendore della città. 

La storia artistica di Vicenza è strettamente legata al genio creativo di Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio, un architetto ammirato in tutto il mondo.

Villa La Rotonda – Vicenza

È forse una delle più famose e fotografate ville del Palladio, quella nota come La Rotonda. In realtà, come per tutte le ville, prende il nome dal committente. In questo caso, fu il monsignor Almerico Capra, che affidò la costruzione di questa villa-tempio al Palladio nel 1566.

Una facciata identica si ripete sui quattro lati di questa villa, in una simmetria perfetta che dona incredibile fascino alla costruzione. La villa si erge dall’alto di un leggero altipiano vicino Vicenza, a dominare un ampio tratto della campagna veneta sottostante. Solitamente, gli spazi interni sono visitabili solo due giorni a settimana, e da marzo a novembre. Per cui, sempre meglio informarsi.

Villa La Rotonda-Vicenza

Villa Angarano – Bassano del Grappa

Siamo a Bassano del Grappa se ci troviamo al cospetto di questa maestosa e regale villa, la cui realizzazione fu affidata da Giacomo Angarano all’amico Andrea Palladio. Quello che si vede oggi, tuttavia, non è tutta opera dell’architetto veneto.

Sue sono rimaste le barchesse, strutture laterali tipiche delle ville venete, che avevano la funzione di separare gli ambienti destinati ai contadini da quelli dei proprietari. Il corpo centrale della villa fu invece opera del Margutti, che rifinì con perizia il lavoro iniziato dal Palladio.

Visite: la villa si può visitare dall’esterno su appuntamento, ed è possibile acquistare oli e vini prodotti nei suoi terreni.

Villa Angarano-Bassano del Grappa

Villa Chiericati – Grumolo delle Abbadesse

Di notevole importanza questa villa a Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse, nella provincia di Vicenza.

Segna infatti un passaggio fondamentale nell’architettura delle ville palladiane, essendo il primo modello di villa-tempio realizzato dal Palladio, presentando un pronao che si innesta sulla struttura della villa tradizionale. Un modello che Andrea Palladio poi riprenderà in molte altre sue residenze, rendendolo un vero e proprio marchio di fabbrica.

Visite: Da 1 maggio a 31 ottobre – Da lunedì a sabato

Villa Chiericati-Grumolo delle Abadesse

Villa Godi Valmarana – Lugo di Vicenza

Questa villa del Palladio, la prima di cui si ha testimonianza certa di attribuzione, dataci dallo stesso architetto nei suoi Quattro Libri, ospita anche un museo paleontologico con numerosissimi fossili.

Decisamente austera l’impostazione dell’edificio, dove ogni decorazione è quasi bandita. Un elemento tipicamente palladiano, che in questo caso sembra essere un riflesso del committente, un ricco mercante, tuttavia non nobile, come erano invece gran parte dei proprietari per cui lavorò il Palladio.

Di questa villa si possono visitare i nove saloni, questi sì, adorni dei dipinti di vari pittori, tra cui il Padovano, che qui lavorarono dal 1540. Da vedere inoltre il giardino dietro la villa, anch’esso realizzato secondo il progetto del Palladio.

Visite: da maggio a settembre – martedì, sabato, domenica e festivi

Villa Godi Valmarana-Lugo di Vicenza

Villa Thiene – Quinto Vicentino

Diversi sono i rimaneggiamenti che hanno riguardato Villa Thiene, e tra questi, anche quelli di Andrea Palladio. Il progetto originario la famiglia Thiene lo affidò a Giulio Romano, mentre Palladio ne modificò successivamente alcuni aspetti.

Vicende alterne portarono la famiglia committente lontano da Quinto Vicentino, dove sorge la villa, e l’edificio rimase incompiuto. Fu solo parecchi anni dopo, nel ‘700, che Francesco Muttoni realizzò una serie di interventi per completarne il profilo, dandogli in gran parte l’aspetto che possiamo ammirare oggi.

Visite: tutti i giorni

Villa Thiene-quinto Vicentino

Villa Trissino – Cricoli

Questa, in un viaggio alla scoperta del Palladio, è una tappa fondamentale, pur non essendo stata progettata dal famoso architetto veneto. Tuttavia, è da qui che prende avvio la sua formazione, sotto l’attenta guida e il contributo del suo scopritore, il letterato Giangiorgio Trissino, vero e proprio mentore di Palladio nei suoi primi anni.

È nel cantiere di questa villa che Trissino intuì il talento del giovane architetto, intento a lavorarci, e decise di portarlo con sé in numerosi viaggi che ne formarono definitivamente il talento e le capacità architettoniche.

La villa è nondimeno splendida, anch’essa ripresa da un edificio preesistente e trasformata secondo le tendenze del tempo, tenendo cioè in viva considerazione i temi dell’architettura romana.

Visite: da aprile a novembre, su prenotazione

Villa Trissino-Cricoli

Villa Saraceno – Agugliaro

Biagio Saraceno chiamò Palladio per affidargli il compito di restaurare la struttura preesistente di questa villa. L’intervento dell’architetto fu tuttavia circoscritto e non riguardò un completo rifacimento. Di stampo palladiano è quindi il corpo padronale dell’edificio, realizzato in maniera impeccabile secondo uno stile estremamente caratteristico.

Il profilo riprende i temi dell’architettura romana, in cui ogni decorazione viene eliminata e unico protagonista è l’elemento architettonico puro, a definire spazi ed estetica. Il risultato è quello di trovarsi di fronte ad una villa, con la sensazione, però, di essere al cospetto della facciata di un antico tempio.

Visite: da 1 aprile a 31 ottobre – mercoledì

Villa Saraceno-Agugliaro

Villa Valmarana – Vigardolo

Tappa fondamentale nello scoprire le ville palladiane quella che ci porta in questo tratto della provincia vicentina. Questa villa è uno dei primi edifici progettati dal Palladio in autonomia, e presenta infatti già numerose costanti della sua architettura.

Come, ad esempio, la dislocazione delle stanze, che sembra riprendere proprio quella di Villa Trissino a Cricoli, dove il Palladio lavorò in giovane età. Negli spazi interni della villa si possono ancora vedere dei resti di decorazioni parietali, testimoni dell’impianto di un edificio preesistente diffusamente affrescato.

Visite: da aprile a ottobre – mercoledì, sabato e domenica

Villa Valmarana-Vigardolo

Vicenza, una città da vivere in ogni dettaglio, da scoprire vicolo per vicolo, da ammirare sin dal primo istante. Uno dei luoghi più belli del Veneto e dell’Italia, dove l’architettura si sposa perfettamente con la struttura urbanistica: palazzi, ville, monumenti e chiese contribuiscono armoniosamente allo splendore della città. 

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